Se vado in montagna e vengo morso da una vipera, che cosa devo fare?
È una domanda che spesso ci viene posta da chi ama le nostre Alpi e vuole avventurarsi in un sano trekking.
Innanzitutto dobbiamo tranquillizzarci un po’, poiché il veleno delle vipere italiane di norma non è letale, anche se può causare complicazioni che richiedono un trattamento adeguato. Non di meno la frequenza dei decessi in Italia è di circa uno all’anno, numero molto inferiore delle morti per punture di vespe e calabroni, ad esempio, e quindi la percezione sulla pericolosità non è oggettiva, ma deriva di più dall’ irrazionale paura dei serpenti. Infine, se si viene morsi da una vipera non è detto che sia stato rilasciato del veleno.
Il segno dei denti veleniferi è riconoscibile perché saranno visibili sulla pelle due fori distanti circa un centimetro tra loro. In caso di morsicatura è fondamentale chiamare i soccorsi senza ritardi o farsi accompagnare all’ospedale più vicino, limitando i movimenti e mantenendo la calma, per non accelerare la diffusione del veleno. Se avessimo con noi una benda alta 10 cm (pesa poco ed è sempre utile) buona cosa sarebbe quella di fare un bendaggio linfatico, partendo a fasciare dal punto del morso e poi proseguire verso l’estremità dell’arto e quindi risalire fino alla radice dell’arto. Come ultimo, è consigliabile togliere eventuali anelli e orologi se si è stati morsi alla mano o al braccio.
È importante evitare pratiche come quella di succhiare il veleno, incidere la zona del morso o posizionare un laccio emostatico. Come sempre prevenire è meglio che curare, ragion per cui indossare scarpe alte alla caviglia, calzettoni spessi, e pantaloni lunghi sono pratiche che possono ridurre la profondità del morso e la quantità di veleno inoculato.
Dalla rubrica Chiedilo a Roberto! – Salute in quota
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