Cari genitori,
oggi vi parliamo di tutti quei disturbi legati all’ansia nel bambino. Vediamo insieme quali sono.
I bambini manifestano preoccupazioni e paure in momenti diversi dell’infanzia e nelle fasi dello sviluppo. Pensiamo ad esempio che già a partire dagli 8 mesi i bambini possono mostrare disagio intenso nei momenti di separazione dai loro genitori o possono avere paura del buio, dei temporali, di alcuni animali, o la paura degli estranei. Dai 3 anni i bambini ansiosi invece sono tesi o preoccupati in modo grave e persistente. Spesso chiedono frequentemente di essere rassicurati e le loro preoccupazioni possono arrivare ad interferire con le normali attività quotidiane.
Quando i bambini sono impauriti, il mondo può sembrare loro enorme, minaccioso, pericoloso, un posto dove non si sentono sicuri e non possono fidarsi degli altri. Questo, insieme alla sensazione di essere impotente, indifeso, ipersensibile può far sentire un bambino molto spaventato. Le paure di un bambino non devono essere sottovalutate.
Quali sono i sintomi/segni? I sintomi dell’ansia da separazione (eccessiva ansia al distacco dai genitori) sono:
• pensieri costanti e paura che succeda qualcosa di grave ai genitori in sua assenza;
• rifiuta di andare a scuola;
• mal di stomaco frequenti e altri disturbi fisici;
• incapacità di restare soli o di dormire lontano da casa;
• eccessiva preoccupazione al distacco dai genitori;
• disturbi del sonno o incubi.
I sintomi della paura irragionevole e persistente di oggetti o situazioni (fobia) includono un’eccessiva paura per oggetti o situazioni specifiche (es. cani, temporali, ladri i casa, o aghi) che causa un disagio significativo con interferenza delle normali attività.
I sintomi dell’ansia eccessiva di fronte a situazioni nelle quali il bambino è esposto a situazioni non familiari o può essere giudicato e umiliato (fobia sociale) sono:
• timore di incontrare o parlare con le persone;
• avere pochi amici al di fuori della famiglia.
Altri sintomi dei bambini ansiosi possono essere:
• forte preoccupazione per le situazioni prima ancora che accadano;
• preoccupazioni costanti per la scuola, gli amici o le cose da fare;
• pensieri ripetitivi (ossessioni) o azioni (compulsioni) che il bambino si sente costretto
a fare;
• paura di essere imbarazzati o di commettere errori;
• bassa autostima e mancanza di fiducia in sé stessi.
Come si può aiutare il bambino? Un intervento precoce può prevenire difficoltà future, come l’isolamento e i sentimenti di bassa autostima. Consideriamo che la scarsa disponibilità dell’adulto può attivare un circolo vizioso nei disturbi legati all’ansia.
L’ansia andrebbe valutata come un’opportunità e occasione di crescita al fine di far diventare i bambini più consapevoli delle proprie emozioni . Occorre ascoltare il bambino ed empatizzare con parole affettuose, aiutare a dare un nome alle emozioni e offrire una guida per padroneggiarle, aiutare a risolvere i problemi, senza sostituirsi al bambino, ma facendo dei piani utili di azione. Affiancare il bambino gli insegnerà che l’ansia non esploderà, che non sarà permanente e che si trasformerà in un’opportunità per sperimentare nuove abilità di gestione emotiva.
Spesso, oltre a queste indicazioni, alcuni principi attivi di origine vegetale (Tiglio, L-teanina, Melatonina, Magnesio) oltre ad una giusta combinazione di vitamine (Vitamina B6 e B12), vengono considerati i rimedi più efficaci. La terapia dei disturbi lievi prevede interventi psicoeducativi con il bambino e la famiglia.
Nei casi più gravi o che persistono a lungo è utile consultare un neuropsichiatra infantile che dopo una valutazione completa può definire di quale disturbo d’ansia si tratta e impostare un trattamento specifico (psicoeducazione, psicoterapia individuale di tipo cognitivo-comportamentale, interventi di supporto per la scuola e farmaci).





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