La Rivoluzione del ruolo Paterno: dal Padre-Padrone al Papà Empatico e coinvolto nella vita familiare
Nel delicato equilibrio delle dinamiche familiari, il ruolo della mamma è sempre stato considerato come irremovibile e centrale: si sa, la mamma è sempre la mamma! Tuttavia, con il passare degli anni, anche i papà, che sono stati celebrati nella giornata a loro dedicata martedì 19 marzo, stanno guadagnando terreno nel rapporto con i propri figli, consolidando un legame unico e prezioso. C’era una volta un’epoca in cui il padre regnava incontrastato come il temuto patriarca della famiglia, con il suo scettro di autorità e la sua corona di regole di ferro, era poco o per nulla presente, la sua parola era legge ed il suo sguardo severo incuteva terrore nei cuori dei suoi figli, che tremavano al solo pensiero di disobbedire: “Se non fai il bravo, lo dico a papà” era un mantra temuto da tutti i piccoli ribelli! Ma il tempo del padre-padrone è finito, l’autoritarismo ha perso legittimità e anche interesse: oggi i padri ci sono, sono presenti nella vita dei loro figli e sono alla ricerca di un modo propriamente “paterno” per aiutarli a crescere, senza più il timore di essere giudicati patetici o poco virili se si sprecano in parole dolci ed abbracci.
L’Evolvere del ruolo paterno: una nuova sinergia genitoriale nel ciclo vitale della famiglia
Si è verificata negli anni un’evoluzione culturale e socioeconomica verso nuove forme condivise di maternità che è arrivata a modificare anche le interazioni di carattere ormonale, a dimostrazione di come il dialogo fra biologia e comportamento sia bidirezionale: già durante la gravidanza sembra accada una“mutazione’’ ormonale non soltanto nella mamma!Il livello di testosterone, ormone tipicamente maschile, in gravidanza nella donna si alza, ma il fenomeno che ha suscitato l’interesse degli studiosi è che nell’uomo invece si abbassa, facendolo diventare più tenero ed empatico, e non solo: se il papà mantiene uno stretto contatto con il bambino, il livello dell’ormone si assesta su livelli inferiori. Insomma, con l’arrivo di un figlio, i due sessi sembrano avvicinarsi, l’uomo diventa un po’ «mammo» e subentrano cambiamenti psicologici e ormonali, che predispongono la coppia a spartirsi i ruoli, a creare una sinergia genitoriale.Il ruolo dei papà è fondamentale per il successo evolutivo di un figlio, nell’arco di tutto il suo percorso di crescita. Sin dai primi giorni di vita, infatti, un papà ha la funzione di “collocarsi” al centro della relazione madre-figlio, favorendo da un lato le condizioni affinchè la relazione privilegiata tra madre e bambino si sviluppi e si mantenga in modo adeguato, e riducendo, dall’altro, il rischio di eccesso di simbiosi fra i due, permettendo così al bambino di godere appieno dell’amore e della protezione che riceve all’interno dell’abbraccio materno, senza però rimanerne intrappolato. Un papà coinvolto sin dai primi giorni, inoltre, diventa “base sicura” e sostegno emotivo per il bambino ma anche per la propria compagna, offrendole quel senso di sicurezza e protezione fondamentali per aiutarla nel gestire al meglio i propri sbalzi emotivi, assai frequentinelle prime settimane dopo il parto, una fase in cui gli aspetti psicologici e biologici si intrecciano e dove il sostegno di un papà presente può fare davvero la differenza! Ma la funzione “antidepressiva’’ dell’uomo è importante anche in un altro momento delicato del ciclo vitale della famiglia: quando il figlio diventa adolescente e si prepara ad abbandonare il nido familiare, la mamma, dovendo dire addio al suo ruolo di chioccia, spesso si trova a dover affrontare una profonda crisi esistenziale. Ecco che nel periodo dell’adolescenza il sostegno del papà è essenziale:sia per il figlio che si prepara a prendere il volo, verso cui dev’essere un riferimento“normativo’’ per stabilire dei confini ed un rifugio sicuro su cui fare affidamento, sia per la mamma, che, da regina indiscussa della perfezione, fonte inesauribile di amore, conforto e saggezza, e della cui presenza e vicinanza un bambino non ne ha mai abbastanza, passa ad essere considerata imperfetta, invadente, scomoda… ed ha quindi bisogno di sentirsi nuovamente valorizzata all’interno del rapporto di coppia.
Il riscatto del Ruolo Paterno: da George Banks a Christopher Gardner, il viaggio dei padri nella famiglia moderna
Alla domanda “Sono un buon padre?’’ ogni uomo che abbia dei figli vorrebbe poter rispondere sì. Ma cos’è che fa di un uomo un“buon padre’’?Un buon padre è soprattutto un padre che c’è! La presenza concreta nella vita del figlio è la base necessaria per la relazione, e se un tempo la distanza dettata dagli impegni lavorativi era avvertita come un dato di fatto intrinseco al ruolo, qualcosa di inevitabile a cui non ci si poteva sottrarre, oggi fortunatamente la realtà è cambiata e quella distanza viene vista come una forzatura e una privazione a cui porre rimedio. Lo ricordiamo in molti quel papà, l’austero Sig.George W. Banks, chenel celebre film di“Mary Poppins” grazie all’intervento della tata più stravagante che si sia mai vista, si “libera” dal suo ruolo di tetro e severo impiegato di banca, manda a quel paese il capo e impara finalmente a ridere con i suoi figli.Questo capolavoro del cinema non solo ha incantato tutti con la sua magia, ma ha anche segnato una svolta nel modo in cui il ruolo del papà veniva rappresentato e interpretato nella famiglia: inizialmente dipinto come un padre distante e concentrato sul lavoro, George intraprende un viaggio emozionale che lo porta a riconsiderare le sue priorità e a riscoprire il valore della famiglia. È un messaggio importante che continua a risuonare nelle famiglie di oggi, incoraggiando i padri a essere presenti, premurosi e coinvolti nella vita dei propri figli.Persino nel management delle aziende valori maschili come l’assertività e la conquista cedono ormai il passo a valori tradizionalmente considerati femminili, come la relazionalità e le emozioni, e la stessa pubblicità oggi ci mostra uomini e padri diversi:amorevoli, domestici, che girano in città con il bebè nel marsupio, perfettamente a loro agio nel ruolo di padri finalmente presenti. Il mondo del padre per i figli è prima di tutto un’esperienza:attraverso contatti, sguardi e parole, i papà plasmano il mondo dei loro figli in modi straordinari e indelebili. Ogni abbraccio, ogni sguardo di incoraggiamento, ogni momento condiviso diventa un mattoncino nella costruzione di un legame indissolubile.Un“bravo papà’’, attento ai bisogni di suo figlio, lo farà diventare un adulto sereno. E non è tanto la quantità del tempo passato con i bambini, quanto piuttosto la qualità: i bambini apprezzano molto che un padre, seppur molto impegnato con il lavoro, trovi il modo di “perdere del tempo” insieme a loro, di rilassarsi e godere della reciproca compagnia.Inoltre la tendenza di un papà ad utilizzare un vocabolario a volte più”tecnico”di quello della mamma ne fa un interlocutore più esigente e impegnativo, obbligando il bimbo a sforzarsi di farsi capire: forse un papà gratifica meno, ma spinge a trovare soluzioni nuove, dando così il suo specifico contributo alla costruzione del linguaggio e dell’intelligenza dei figli.Ma un papà non è solo un maestro del linguaggio: è anche un esperto nell’arte della comicità fisica, basta infatti un’imitazione goffa o mal riuscita per far scoppiare, dopo un primo momento di plausibile imbarazzo, in una risata unanime, oltre che essere un maestro negli scherzi di basso livello che, nonostante la loro semplicità, riescono sempre a farci sorridere. I papà sono eroi silenziosi nella nostra vita, figure che spesso passano quasi inosservate nonostante il loro ruolo fondamentale nel plasmare chi siamo. Nel film”La ricerca della felicità” il protagonista, Christopher Gardner, riceve finalmente il riconoscimento che tanto desiderava da suo figlio: “Sei un bravo papà”. Spesso, nel frastuono della vita quotidiana, dimentichiamo di dire ai nostri papà, o ai nostri compagni, quanto li apprezziamo e quanto siamo grati per tutto ciò che fanno per noi, o per i nostri figli, ma, laddove sia ancora possibile farlo, diciamole più spesso queste parole… fanno bene al cuore, nostro e di chi se le se sente dire:”Sei un bravo papà”!
Carla Tosco
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