L’unico strumento a disposizione dei bambini per comunicare con il resto del mondo è quello del pianto, arma che non fanno a meno di usare dato che nei primi mesi di vita un neonato piange in media dalle due alle tre ore al giorno.
Ovviamente tutti i bambini piangono ma non tutti i pianti sono uguali ed è importante distinguerli per comprendere a pieno quale richiesta il nostro piccolo intende comunicarci o quale problematica intende segnalarci. Esistono 5 principali tipi di pianto, esaminiamoli insieme:
1 – PIANTO QUANDO E’ AFFAMATO:
Quando abbiamo fame ci basta aprire la dispensa e il gioco è fatto. Questo possiamo farlo noi ma ovviamente, per ragioni pratiche, il nostro bimbo non può optare per la stessa soluzione. L’unico modo che ha per far sì che il suo pancino si riempia in tempi brevi è quello di “farsi sentire” utilizzando un linguaggio fatto di grida incessanti e prepotenti, e non demordere fino a che non gli verrà offerto il biberon, o meglio, il seno. Ogni genitore sa bene che come strategia per ottenere quello che si vuole è più che efficace.
La domanda è: è possibile prevenire il pianto?
Sì, il pianto è l’ultimo dei segnali ma prima che succeda il nostro bimbo compie alcune azioni che potrebbero accendere il nostro campanello d’allarme.
I bambini quando iniziano a sentire un leggero appetito compiono azioni come:
- schiocco della lingua sul palato;
- girare la testa a destra e sinistra di continuo come fosse alla ricerca del seno della sua mamma;
- inizia a succhiarsi il dito, la mano o il polso.
2 – PIANTO DA PIPI’ O PUPU’
Questo tipo di pianto è in genere un pianto lamentoso, dato da una tipica situazione di malessere e disagio.
3 – PIANTO DELLA SOLITUDINE
Succede quando si sveglia di notte e si ritrova da solo senza la sua mamma. Questa sensazione di abbandono darà la forza di liberare un pianto che non potrà passare inosservato, dato che è quello più improvviso e a un volume più forte. Quando succede è buona cosa che il genitore si precipiti subito dal proprio piccolo e lo prenda in braccio prima che il pianto incalzi.
4 – PIANTO DA FREDDO O TROPPO CALDO
Lo si riconosce dal fatto che il bambino inizia ad alternare il pianto alle urla.
5 – PIANTO DA DOLORE:
E’ tipico del pianto colico (coliche gassose) che ha la massima espressione nel secondo mese di vita. E’ talmente una condizione normale nei bambini che ormai ogni madre è capace di riconoscere subito. Se per alcuni genitori questo tipo di pianto è un evento del tutto normale e quindi tollerato, per altri è quel qualcosa che genera ansia e trepidazione. Per fortuna è un problema che sparisce intorno al terzo/quarto mese di vita, lasciando nelle mamme soltanto un brutto ricordo.
IN CONCLUSIONE
Alcune ricerche hanno dimostrato che i bambini che vanno presi in braccio quando piangolo o strillano, o vengono coccolati, cullati, capiti saranno un domani dei bambini più tranquilli, sereni, fiduciosi e rispettosi verso il prossimo. Il contatto fisico con la mamma e il suo seno non è solo da attribuire al nutrimento materno ma anche a una ricerca di affetto, di protezione e la conferma che non è solo e non verrà abbandonato.
Carla Tosco
[Farmacia Bottasso]





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