Le punture d’insetto sono molto frequenti soprattutto in estate. L’iniezione con la puntura di sostanze irritanti nella pelle provoca una reazione nel sito di puntura.
In alcuni casi il bambino si sensibilizza ad uno dei componenti della saliva dell’insetto (cioè viene stimolata una risposta immunitaria) per cui ad una successiva esposizione alla stessa sostanza risponde in maniera abnorme, con una reazione allergica.
Gli insetti più comuni sono sicuramente le zanzare, le api, le vespe e i calabroni, ma non bisogna trascurare anche quelli che non volano come le cimici, le pulci, le zecche e i ragni.
Generalmente colpiscono in estate e in autunno, ma con i cambiamenti climatici e la comparsa di nuove specie, gli artropodi possono presentarsi anche in periodi insoliti dell’anno.
Le punture d’insetto provocano un gonfiore della pelle di dimensioni variabili con arrossamento. Al centro della lesione è generalmente presente una crosticina puntiforme che corrisponde al sito di inoculazione.
Alcune lesioni della pelle sono provocate dal morso velenoso dell’insetto (api, vespe, calabroni) e, in questo caso, si ha un’infiammazione locale più spiccata con un gonfiore più esteso, arrossamento e dolore e c’è anche il rischio di reazione anafilattica (orticaria-angioedema). Quest’ultima è più frequente sotto i 20 anni e nei maschi, verosimilmente perché più esposti. Circa 1/3 delle persone che ha avuto reazioni allergiche ha sofferto in passato di una malattie allergica.
Gli insetti che non volano, pungono generalmente più volte ma sempre nella stessa regione del corpo (le cimici, mentre gli insetti che volano colpiscono le zone scoperte anche distanti l’una dall’altra.
Le manifestazioni cliniche più frequenti nei bambini sono:
- Orticaria papulosa, causata da ripetute punture da parte dell’insetto che inducono una sensibilizzazione allergica. Poiché le sostanze iniettate da insetti diversi sono spesso simili, anche punture di insetti diversi possono causare una stessa reazione allergica (cosiddetta sensibilità crociata).
- strofulo, un raggruppamento delle lesioni rilevate ed arrossate prevalentemente agli arti, a volte sormontate da vescicole, accompagnate da numerose lesioni escoriate da grattamento.
- prurigo nodulare, la cronicizzazione delle lesioni che, sottoposte a continuo grattamento, rimangono attive anche indipendentemente dalla puntura iniziale. Questo tipo di prurito che si “automantiene” assume anche connotati di tipo psicologico, come “via di fuga” dalle tensioni emotive.
La diagnosi si basa sulla raccolta della storia clinica e su una visita attenta. Le punture generalmente si verificano sulle zone scoperte (viso, braccia, gambe) ma alcuni tipi di insetto possono pungere anche dopo essersi infilati sotto i vestiti. Alcune larve, per esempio quelle di acari si concentrano in corrispondenza delle pieghe e delle cinture. Quindi la distribuzione delle lesioni ci può orientare anche verso il tipo di insetto responsabile.
Le cure dipendono dall’intensità della reazione.
In caso di una reazione locale di piccola entità è sufficiente applicare del ghiaccio e delle creme composte da principi lenitive rinfrescanti a base di calendula e aloe. In caso di una modesta reazione, sotto controllo medico, si possono applicare creme anti-infiammatoria non steroidee, mentre in caso di una reazione infiammatoria intensa il pediatra consiglierà l’utilizzo di creme al cortisone per un periodo limitato alla fase acuta o anche antistaminici per bocca. È invece assolutamente controindicato l’uso di antistaminici topici (in crema o unguento) che sono spesso fotosensibilizzanti: favoriscono un’abnorme reazione della pelle all’azione dei raggi solari. Nei casi estesi e con segni di sovrainfezione, è indicata inoltre la fasciatura degli arti interessati dalle lesioni dopo aver effettuato le opportune medicazioni, aggiungendo al bisogno una crema antibiotica.
Solo in casi eccezionali, con reazioni allergiche generalizzate, può essere necessario il ricorso all’iniezione di adrenalina.
Inoltre è molto importante educare il bambino a non grattarsi e a tagliare regolarmente le unghie per prevenire l’impetigine, vale a dire una sovrainfezione batterica, frequente in età pediatrica.
Le punture si verificano più frequentemente quando il clima è caldo e umido, di sera o di notte. Sono fondamentali le barriere fisiche: indumenti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse. È inoltre importante:
- evitare profumi;
- usare prodotti a base di sostanze repellenti sulla pelle scoperta e sugli indumenti. Ricordiamo che dai 3 mesi di età possono essere utilizzati prodotti a base di citronella e geranio, mentre per i bambini sotto i 2 anni si consiglia di evitare repellenti contenenti DEET.
- dai 2 anni si possono utilizzare prodotti con una quantità di DEET non superiore al 10%, 2 volte al giorno.
- non sostare in prossimità di bevande o di cibi molto dolci e, in generale, fare attenzione quando si prepara e si consuma il cibo in mezzo alla natura;
- non lasciare all’aperto cibi avanzati;
- far rimuovere nidi di api, vespe o calabroni esclusivamente da personale esperto;
- evitare di far stare i bambini per lunghi tempi nell’erba alta;
- eliminare recipienti pieni di acqua stagnante, soprattutto se in zone ombrose, in giardino, nei cortili o nelle terrazze dove le zanzare depongono le uova;
- non indossare indumenti molto colorati e brillanti, perchè possono attirare questi insetti;
- far indossare maniche e pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse.
Alcuni insetti, come le zecche, possono trasmettere malattie infettive come la Rickettiosi o la Borreliosi, e alcune zanzare, del genere Lutzomia, possono trasmettere la leishmania, ma solo in determinati ambienti naturali.
In Italia altre malattie gravi (tripanosomiasi, malaria, febbre gialla) sono solo di importazione per cui è buona norma, in caso di viaggi in Paesi tropicali, informarsi sulle malattie infettive e parassitarie del luogo.
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