Vi capita mai di provare dolore e una sensazione di pesantezza alle gambe, oppure prurito e gonfiore alle caviglie quando state in posizione eretta per un tempo prolungato, o ancora crampi e formicolii durante il sonno? Potrebbe trattarsi di vene varicose (o varici). Questi disturbi, accompagnati da striature bluastri e sporgenti lungo le gambe, sono indici di un’insufficienza venosa, un problema molto diffuso soprattutto nelle donne.
Origini e cause
Le varici sono vene superficiali della gambe (perlopiù vene tributarie della grande o della piccola safena, vasi venosi sottocutanei) molto dilatate e nelle quali il sangue scorre a fatica a causa del cedimento delle pareti venose. Questo cedimento determina l’allargamento dei vasi e il loro allungamento e aspetto serpiginoso. Tale alterazione, su base infiammatoria, non consente alle valvole interne alle vena di impedire il reflusso del sangue verso il basso, favorendo così un accumulo nei vasi venosi.
Le vene varicose sono precedute o “accompagnate” dalle teleangectasie (ingrossamento dei capillari), le quali anticipano una malattia venosa cronica che comprende stadi via via più ingravescenti. Dai capillari infatti si arriva alle varici, poi si può raggiungere uno stadio di lipodermatosi (ingrossamento e indurimento delle gambe) fino alle ulcere varicose. Lo sviluppo di vene varicose, come abbiamo detto, è più frequente nelle donne e l’esordio può coincidere con la gravidanza. Inoltre, possono contribuire allo sviluppo di vene varicose nei soggetti predisposti i seguenti fattori:
- posizione eretta prolungata;
- obesità;
- alimentazione scorretta (assunzione di cibi grassi, ipercalorici e privi di fibre);
- avanzamento dell’età;
- predisposizione genetica;
- sedentarietà.
È importante sapere che il ristagno del sangue è favorito da una cattiva circolazione che parte dai piedi (cuore venoso plantare) verso il muscolo cardiaco.
Trattamenti ad azione flebotropa, flebotonica e vasoprotettrice
Sebbene le singole vene varicose possano essere rimosse o eliminate mediante intervento chirurgico o terapia sclerosante, non si guarisce da questa patologia. La terapia mira ad alleviare i sintomi, a migliorare l’aspetto e a prevenire le complicanze. I casi meno complessi, che sono anche i più comuni, possono usare delle apposite calze elastiche associate a farmaci flebotropi assunti per bocca. Tra le sostanze di maggior interesse che agiscono sul drenaggio linfatico, sulla microcircolazione e sulla fluidità del sangue migliorando la tonicità della parete venosa, troviamo:
- la diosmina: efficace vaso protettore che ha una riconosciuta azione flebotonica;
- l’estratto di centella asiatica: favorisce i processi di riparazione dei vasi limitando al contempo i fenomeni che ne limitano l’integrità;
- l’estratto di Hamamelis Virginiana (amamelide): aumenta la resistenza capillare;
- l’estratto di Aesculus Hippocastanum (ippocastano): restituisce tono alla circolazione del sangue agendo anche come antiossidante e protettore; agisce anche come antinfiammatorio e drenante linfatico;
- l’estratto di Vaccinium Myrtillus (mirtillo nero): protegge l’endotelio vasale (tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni) e ha un’azione antiossidante;
- l’esperidina: favorisce il funzionamento dei vasi sanguigni e riduce l’infiammazione. Questa sostanza viene utilizzata anche per altri problemi generici che coinvolgono le vene (ad esempio le emorroidi).
Alimenti per la prevenzione
Un’alimentazione ricca di frutta e verdura non solo favorisce il controllo del peso, ma grazie alle vitamine e ai bioflavonoidi ad azione antiossidante che preservano l’integrità dei vasi, può prevenire le varici. La frutta e la verdura infatti sono ricchi di beta-carotene e carotenoidi, sostanze precursori della vitamina A e di flavonoidi indispensabili al buon funzionamento del circolo venoso. Di seguito elenchiamo una serie di cibi contenenti vitamine che vi consigliamo di assumere per la prevenzione delle vene varicose:
- alimenti ricchi di vitamina E: cereali integrali, frutta secca, germi di grano, tuorlo d’uovo, verdure a foglia larga. Hanno un’azione antiossidante contro i radicali liberi;
- alimenti ricchi di vitamina A: carne bianca, latticini non stagionati, uova e fegato;
- alimenti ricchi di vitamina C: arance, limoni, mandarini,kiwi, ribes, ananas, more, pomodori, ricchi di licopene;
- mirtillo nero, agisce sulla permeabilità e la fragilità capillare.
Vi suggeriamo di privilegiare inoltre:
- mele e pere, cavolo, indivia, sedano, cipolla, lattuga, broccoli, fagioli e soia perché contengono acidi grassi insaturi da cui si formano delle molecole importanti come gli Omega-3 e gli Omega-9. Parliamo quindi di pesce grasso (salmone, tonno, sgombri,sardine), oli vegetali da consumarsi crudi (olio di noci, extravergine di oliva, l’olio di colza, di soia e di semi di girasole), frutta secca (mandorle, noci, semi di zucca, arachidi);
- uva, pere, nespole, melone, anguria, pesche, mele, carciofo, sedano, melanzana, cavolfiore, porro, asparago, aglio e cipolla perché hanno un’azione diuretica e contrastano edemi e gonfiori;
- acqua ricca di potassio.
Gli oligoelementi contenuti in alcuni cibi (carni, fegato, frutti di mare, noci, legumi e cereali integrali) possono anche essere assunti tramite integratori alimentari per bocca, dietro prescrizione medica. In particolare vi segnaliamo:
- il manganese che si trova nella soia, nelle castagne, nel ribes nero, nella barbabietola, nello zenzero e nei cereali, fortifica il sistema immunitario, favorisce la coagulazione ed il metabolismo della vitamina E;
- il cobalto che troviamo nei funghi, nei ravanelli, nella cipolla, nel cavolo bianco, nei broccoli allevia la sensazione di pesantezza alle gambe e previene la dilatazione delle vene.
È invece bene non eccedere con:
- le spezie molto intense come il peperoncino rosso, la paprika, il pepe nero e la senape che stimolano l’infiammazione delle pareti delle vene e favoriscono una possibile dilatazione;
- alimenti che fanno aumentare il colesterolo LDL (“cattivo”) come insaccati, frutti di mare, carni rosse, latte intero e derivati (più nocivi sulla circolazione arteriosa);
- i dolci, lo zucchero bianco e l’alcol;
- cibi troppo salati (acciughe, aringhe, tutto il pesce affumicato e gli insaccati) che favoriscono la ritenzione idrica, il gonfiore e dilatazione delle vene.
È sempre meglio comunque evitare i pasti abbondanti e prediligere piccoli pasti durante l’arco della giornata (due pasti principali e tre spuntini). Si raccomanda inoltre di cuocere i cibi in modo semplice, per esempio alla piastra o al forno, evitando totalmente le fritture. Avere una mobilità intestinale regolare aiuta una buona circolazione, in quanto la stipsi può stimolare l’insufficienza venosa dovuta all’aumento della pressione addominale e un rallentamento del flusso sanguigno in quest’area.
Come abbiamo già sottolineato, bere molta acqua e assumere cibi ricchi di fibre è essenziale per favorire un regolare transito intestinale. È consigliabile, sempre per evitare uno stato di stitichezza, integrare nella dieta anche semi di lino o di psillio e ridurre il consumo di alimenti con azione astringente come gli amidi o il cioccolato.
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