Negli ultimi decenni, l’aspettativa di vita è aumentata significativamente in tutto il mondo: grazie ai progressi della medicina, ad una maggiore igiene e alla migliore qualità di acqua e cibo, all’accesso più ampio alle cure sanitarie ed a una maggiore consapevolezza della salute, oggi viviamo più a lungo rispetto alle generazioni passate. Ma se da un lato possiamo celebrare l’allungamento della vita media, dall’altro dobbiamo confrontarci con una realtà meno confortante: gli anni aggiunti alla nostra esistenza non sempre sono anni vissuti in buona salute. Al contrario, molte persone trascorrono un numero crescente di anni lottando contro malattie croniche, disabilità e una qualità della vita compromessa, fenomeno che evidenzia una disconnessione tra la quantità di vita che abbiamo guadagnato e la qualità di vita che riusciamo a mantenere. Vivere più a lungo è quindi sicuramente un traguardo notevole, ma non basta: non basta vivere più a lungo, è fondamentale vivere meglio.
La buona notizia è che l’invecchiamento è “malleabile”! Anche se la genetica gioca un ruolo nel determinare come invecchiamo, tendiamo a sovrastimarlo: numerose evidenze scientifiche le attribuiscono un peso del 15%, mentre il restante 85% sarebbe riconducibile afattori epigenetici modificabili. Ed ecco che entrano in gioco i quattro pilastri fondamentali di una vita lunga e sana: dieta equilibrata, regolare attività fisica, benessere mentale e sonno di buona qualità. Queste abitudini non solo prevengono molte delle malattie croniche legate all’invecchiamento, ma possono anche migliorare la qualità della vita a qualsiasi età.
Seguire una dieta sana significa non solo evitare cibi nocivi, ma anche privilegiare alimenti ricchi di preziosi nutrienti, come frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. Un’attività fisica regolare non deve necessariamente essere intensa: anche una camminata quotidiana può avere effetti benefici significativi sulla salute cardiovascolare, muscoloscheletrica, sul sistema immunitario, sul mantenimento del peso e sulla gestione dello stress… benefici che si riflettono di conseguenza sul nostro benessere mentale. La qualità del sonno, a cui, in molti casi, non prestiamo troppa attenzione, è altrettanto cruciale e, insieme alla dieta, al movimento e al benessere mentale, sta alla base di uno stile di vita sano, capace di sostenere una vita lunga e in salute.
Ma c’è un’altra regola altrettanto importante che spesso però viene trascurata: coltivare la curiosità, così come mantenere una vita sociale attiva, la creatività e l’interesse per la cultura. Ed è qui che entra in gioco l’importanza di continuare a cambiare e a evolversi nel tempo. Estanislao Bachrach, scienziato esperto in neuroscienze e autore di “Cambia il cervello, cambia la vita”, afferma che “cambiare positivamente significa evolvere nel tempo, sviluppando la propria identità e acquisendo nuove capacità.” Questa frase racchiude un principio fondamentale per il benessere che deve essere di ispirazione per ognuno di noi: il cambiamento non è solo inevitabile, ma è anche un’opportunità per crescere e migliorare la propria vita.
La curiosità è una forza motrice che spinge l’essere umano a esplorare, a imparare e a scoprire cose nuove: quando coltiviamo la curiosità, manteniamo la mente attiva e aperta, stimolando il cervello a creare nuove connessioni neuronali, migliorando così le nostre capacità cognitive, con un impatto positivo sul nostro stato emotivo e sul benessere generale. La curiosità ci spinge a uscire dalla nostra zona di comfort, a sperimentare cose nuove e a superare le sfide con uno spirito positivo, sviluppando una resilienza mentale che ci aiuta a affrontare meglio lo stress e le difficoltà della vita quotidiana. Con l’avanzare dell’età, è naturale affrontare nuove sfide: il corpo cambia, le energie diminuiscono, e possono insorgere problemi di salute. Anche la sfera emotiva e sociale può essere messa alla prova, con la perdita di persone care o il cambiamento di ruoli sociali e familiari. Ma come scriveva Gandhi “La vita non è aspettare che passi la tempesta ma imparare a ballare sotto la pioggia”: il segreto, dunque, è non lasciarsi sopraffare, ma imparare a vivere intensamente, nonostante la “tempesta”. E non solo. La tempesta può persino rivelarsi un’occasione per imparare a“danzare”… e sviluppare strategie per continuare a crescere e a godere della vita.
Oltre alla curiosità, una vita sociale attiva e la creatività giocano un ruolo importantissimo nel mantenere una mente sana e giovane: le interazioni sociali ci offrono supporto emotivo, stimolano la nostra mente e ci aiutano a mantenere un senso di appartenenza e scopo. La creatività, d’altra parte, è un mezzo potente per esprimere noi stessi e per trovare nuove soluzioni ai problemi: attività creative come la scrittura, la pittura, la musica o anche la risoluzione di enigmi e giochi di logica,possono aiutare a mantenere il cervello in forma, stimolando la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e cambiare nel tempo. L’impegno nella cultura e nell’apprendimento continuo è fondamentale per una vita piena e significativa. La cultura ci arricchisce, ci ispira e ci connette agli altri e al mondo che ci circonda: che si tratti di leggere libri, visitare musei, ascoltare musica o partecipare a eventi culturali, ogni esperienza ci offre l’opportunità di crescere e di espandere i nostri orizzonti. Ma non solo: la cultura, in tutte le sue forme, può essere una risorsa molto preziosa per migliorare la salute e la qualità di vita, e deve essere considerata un’alleata nel processo di cura.
In un momento sempre più difficile per la sostenibilità del nostro sistema sanitario è molto importante poter utilizzare anche delle risorse non sanitare per favorire la salute delle persone. E’ stato dimostrato scientificamente che le persone che più frequentemente partecipano ad attività culturali hanno un rischio di morte inferiore del 31%, indipendentemente dalle caratteristiche demografiche e socioeconomiche, dallo stato di salute e da fattori comportamentali. Esistono poi studi che dimostrano come le attività di svago, fra cui il giardinaggio, lo sport, il far parte di associazioni, il relazionarsi con amici e famigliari, viaggiare… riducano del 40% le probabilità di sviluppare demenza. Sono dati significativi, di cui non possiamo non tenere conto!
Vivere più a lungo è certamente un grande successo, ma non è sufficiente. La vera sfida oggi è fare in modo che questi anni in più siano anni di salute, energia e benessere. Affinchè l’allungamento della vita non si traduca solo in anni in più, ma in anni di qualità… è fondamentale adottare uno stile di vita sano, puntare sulla prevenzione, coltivare una ricca vita sociale e culturale, evolversi nel tempo ed acquisire nuove capacità ed imparare a “ballare sotto la pioggia”
Leave A Reply